Il sistema 1.1 può essere riscritto, dato che e,g sono strettamente positivi, nella forma:
Manteniamo e non sostituendoci 1 perchè dato che capita spesso di
avere metriche già in forma diagonale, ci sono buone possibilità di poter
applicare direttamente i metodi risolutivi che illustreremo senza dover
prima diagonalizzare come illustrato nella sezione 1.2. La
prima equazione di questo sistema mi dice che il vettore
, nel caso lorenziano (
), identifica un punto,
che al variare di
, mi rimane sempre sulla superfice di un iperboloide
di equazione implicita
. Nel caso riemanniano
(
) il punto identificato da
mi rimane su una
sfera di raggio unitario e di equazione
.
Analogo discorso per la terza equazione ed il vettore .
La seconda equazione mi dice semplicemente che i due vettori
e
sono perpendicolari fra di
loro (in
con il prodotto scalare relativo) per ogni
contenuto
nel dominio di definizione
di
,
,
.
Quanto detto deve valere per qualunque possibile soluzione del
sistema 1.1 definita su
. Queste considerazioni ci
suggeriscono una riformulazione di carattere vettoriale:
Teorema
1.33
[di Equivalenza]
Data una metrica definita sul rettangolo di
dalla matrice:
con
che soddisfano
con:
Allora esiste una soluzione:
del sistema:
ed è data da:
con fissati a piacere
Viceversa se :
,
; Se esistono due applicazioni
:
,
e
.
soddisfa il sistema 1.5 ed ha
derivate seconde continue, allora le due funzioni:
Dimostrazione
) Le forme:
risultano essere chiuse per la condizione imposta sulle derivate parziali
di R e V dall'eq. 1.4 delle ipotesi. Dato che siamo in
un dominio rettangolare, che è in particolare un dominio stellato, le
forme oltre che chiuse sono anche esatte e quindi ha senso
definire:
con le costanti ,
,
scelte a piacere e naturalmente vale
, ovvero:
Esaminando le tre equazioni del sistema e tenendo conto che valgono le equazioni 1.3 e le 1.4 si ottiene:
Quindi il sistema è risolto da come definita sopra.
) Viceversa se
soddisfa il sistema 1.5 ed ha
derivate continue, allora definiamo le funzioni
,
come:
È immediato verificare che R,V soddisfano le equazioni 1.3
del teorema dato che soddisfa per ipotesi il sistema
1.5, per quanto riguarda la seconda richiesta sulle funzioni
R,V data dall'equazione 1.4 delle ipotesi, osserviamo:
Ma dato che per ipotesi ha derivate seconde continue segue che
vale:
e quindi R,V definiti precedentemente soddisfano anche l'equazione 1.4 delle ipotesi.
Figura 1.7: Ramo di iperboloide.
Una delle condizioni per poter applicare il teorema di equivalenza, è che deve valere nel caso lorenziano:
Affinchè ciò sia vero, R deve variare sulla superfice di un iperboloide
di equazione , e dato che R deve essere
continua, segue che i possibili valori di R sono confinati sulla
superfice di un'unico ramo dell'iperboloide (fig. 1.7).
Avendo R arbitrario sappiamo, se vogliamo che l'eq. 1.3 del Th. di Equivalenza siano verificate, che V dovrà stare su un piano perpendicolare ad R, e variare, nel caso lorenziano, su un ramo di iperboloide di equazione:
tipo quello di fig. 1.8.
Nel caso riemanniano R e V dovranno soddisfare rispettivamente:
e quindi sono confinati a variare su una sfera tipo quella di fig. 1.9, 1.10.
Figura 1.8: Ramo cilindrico di iperboloide.
Figura 1.9: Sfera unitaria per R.
Figura 1.10: Sfera unitaria per V.
Queste considerazioni ci suggeriscono la definizione seguente:
Definizione
1.34
Facendo riferimento alla figura 1.11, fissato un vettore R
e un vettore V giacente su un piano perpendicolare a R, definiamo:
è l'angolo tra il vettore R e l'asse
.
è l'angolo tra l'asse
e la proiezione P sul
piano
del vettore R.
perpendicolare al vettore R e passante per
l'origine. Contiene V.
passante per
e R.
e il piano
e di direzione opposta a p.
tra il vettore Q e il vettore V.
Ricordando le relazioni trigonometriche e trigonometriche iperboliche fondamentali:
enunciamo:
Proposizione
1.35
Siano
===
===
e V uguale a:
===
===
allora valgono, qualunque sia il valore assunto da
funzioni arbitrarie a valori in
.
Ponendo R uguale a:
, le equazioni
1.3 del Teorema di Equivalenza, ovvero:
La dimostrazione si potrebbe effettuare brutalmente calcolando i prodotti scalari e sostituendo le espressioni di R e V nei due casi, tenendo conto che valgono le relazioni 1.7. L'inconveniente di questo tipo di dimostrazione è che mentre per R è evidente come è stato ottenuto (non è altro che la parametrizzazione di un ramo di iperboloide o di una sfera), per V non è altrettanto evidente. Per questo adotteremo una dimostrazione di tipo costruttivo per V mentre per R ci limiteremo a fare delle semplici verifiche.
Dimostrazione Verifichiamo la validità dell'espressione di R nel caso lorenziano:
e nel caso riemanniano:
Esaminiamo ora V. Deve valere, riportando come al solito in caratteri di dimensioni inferiori il caso riemanniano:
===
=== quindi V deve variare su un ramo di iperbolide (sfera) tipo quello di fig. 1.8 (fig. 1.9) analogamente a quanto deve fare R, con in più la condizione che V deve essere perpendicolare a R.
Prendendo la definizione 1.34 per i , e tenendo
presente la figura 1.12 mostriamo come si possa ricavare
l'espressione di V. Il caso lorenziano è del tutto simile al caso
riemanniano quindi riporteremo le differenze, ove presenti, tra parentesi o
in caratteri tipografici di dimensioni inferiori.
Divido V come somma delle proiezioni lungo la retta del vettore
e la retta di intersezione tra i piani
e
che sarà lungo
il vettore
. Indicando con
il vettore unitario
lungo tale retta e con verso uguale a W. Vale:
ha solo componenti lungo
e
, e dato che la proiezione
di
su
è pari a
(
), si ha:
===
===
La proiezione di sul piano
ha modulo pari a
(
) che ha componenti:
===
===
mentre le componenti di sono:
sostituendo nell'espressione di V:
===
===
Osservazione
1.36
Per soddisfare le condizioni 1.3, pg. del Teorema di Equivalenza
non abbiamo dovuto imporre nessuna restrizione sulle
dato che le
1.3, pg.
vengono soddisfatte automaticamente per qualunque valore
assunto dalle
se R e V sono nella forma data dalla precedente
proposizione 1.35.
Ora l'unica altra condizione che dobbiamo soddisfare per poter applicare il
Th. di Equivalenza è trovare degli opportuni funzioni di
affinchè si verifichi:
con R e V nella forma data nella precedente proposizione
1.35 e funzioni dipendenti in maniera derivabile da
a valori in
. Questa condizione mi imporrà delle equazioni che
dovranno essere soddisfatte dalle
affinchè
possa essere applicato il Teorema di Equivalenza per trovare l'immersione.
Questo problema verrà trattato nella prossima sezione e ci fornirà le
equazioni equivalenti al sistema 1.1, pg. , equivalenti nel senso che
le soluzioni delle nuove equazioni mi daranno modo di ricavare una
soluzione del sistema 1.1 mediante l'applicazione del Teorema di
equivalenza.