Considerando R e V nella forma data dalla proposizione
1.35, pg. , considerando i
dipendenti in maniera derivabile
da
, se si sviluppassero i termini della condizione 1.4, pg.
del Teorema di Equivalenza:
o più brevemente, sottintendendo la dipendenza attraverso le :
si vedrebbe che il sistema risultante, benchè ora sia almeno lineare nelle
derivate parziali rispetto le , non è ancora in forma
particolarmente comoda.
Cerchiamo un'altra scrittura notando per prima cosa che la proposizione 1.35 ci dice in particolare che R e V nella forma considerata hanno modulo costante. Inoltre in generale se R e V dipendono in maniera differenziale da una generica variabile y, vale sicuramente:
Ribadendo che:
con ,
come alla proposizione 1.35, riscrivendo
l'eq. 1.8 come:
e tenendo presente quanto detto possiamo enunciare:
Proposizione
1.37
Affermo
qualunque sia il valore assunto da
e
definiti come alla proposizione 1.35, con
funzioni arbitrarie derivabili in
a valore in
.
Dimostrazione Si sfruttano semplicemente le equazioni 1.9, 1.10 e la proposizione 1.35:
Costruiamo una base alternativa per lo spazio vettoriale
che verrà molto utile in seguito.
Lemma 1.38
Per fissati, la terna di vettori:
con
forma una base ortonormale per lo spazio vettoriale .
Dimostrazione
La proposizione 1.35 dimostrata alla fine della precedente
sezione ci assicura che i tre vettori della base hanno modulo
che non si annulla per qualunque valore degli
e ci assicura che:
Per dimostrare che è una base ci manca da mostrare che:
Dimostrato questo, è sicuramente una base dato che è composta
da tre vettori non zero e unitari, tra loro perpendicolari a due a due,
quindi linearmente indipendenti.
Che è certamente vero, visto come abbiamo definito
nella definizione 1.34. Alternativamente si può
verificare la relazione direttamente sostituendo nel prodotto scalare le
espressioni in coordinate dei due vettori e ricordando le relazioni:
Per ricavare l'equazione 1.10 in coordinate, invece che
proiettare i termini usando la base canonica
di possiamo usare la base
definita nel precedente lemma
essendo quest'ultima ortonormale, ottenendo:
Sviluppando i prodotti, tenendo conto dell'equazione 1.9, pg. ,
delle proposizioni 1.37, pg.
, 1.35, pg.
e del lemma
1.38, pg.
, otteniamo:
allora le equazioni 1.11 diventano nel caso lorenziano, sviluppando pedestremente i prodotti scalari:
Caso riemanniano:
Questi 2 sistemi saranno la versione in coordinate nei due casi dell'equazione vettoriale 1.8. Se teniamo conto che e=1 otteniamo:
Caso riemanniano:
Per riassumere quanto detto finora raccogliamo i risultati ottenuti dalla discussione nel seguente teorema:
Teorema
1.39
[dell'Immersione]
Siano e,g funzioni a valori in
sono soluzioni, nel caso lorenziano, del sistema:
e nel caso riemanniano soluzioni di:
===
===
Allora se R e V sono due vettori definiti nel caso lorenziano come:
e nel caso riemanniano come:
===
===
dipendenti da
la funzione
con
ovvero soddisfa il sistema 1.1, pg. di
derivabili, definite
e mai nulle su
.
Se le funzioni
:
mediante le
soluzioni di 1.12
(1.13):
definita su
come:
,
e
fissati a
piacere, parametrizza una superfice in
che risulta avere come
metrica indotta, espressa in forma di matrice:
ed è un'immersione dell'aperto
di
in
.
Dimostrazione
Se le sono funzioni di
soluzioni dell'eq. 1.12
(eq.1.13) soddisferanno anche le eq. 1.10, pg.
e
quindi l'eq. 1.8, pg.
sarà soddisfata e dunque è verificata la
condizione 1.4, pg.
. Inoltre R e V per la proposizione
1.35, pg.
soddisfano l'equazioni 1.3, pg.
e quindi si può
applicare il Teorema di Equivalenza per calcolare esplicitamente
l'immersione isometrica
voluta.
In generale per trovare l'immersione data una certa metrica basta che troviamo, dati e e g, una soluzione
del sistema 1.12 (1.13), sostituendola in e in
ottenendo
e applicando il Th. di Immersione trovo
che è l'immersione cercata.
Quindi l'unico vero problema che rimane per calcolare è trovare
le soluzioni al sistema 1.12 (eq.1.13). Nel
prossimo capitolo vedremo come si possono ottenere delle soluzioni
simboliche quando aggiungiamo delle restrizioni alla forma della metrica,
restrizioni che tuttavia mostreremo racchiudere comunque un'ampia famiglia
di superfici.