Definizione 1.1 Una geodetica di una varietà differenziale S è una curva
il cui campo vettoriale è paralello, detto altrimenti
l'accelerazione
della curva è nulla.
Corollario
1.2
Sia con
una carta per S. Una curva
in
è una geodetica di S se e solo se le sue coordinate
soddisfano
.
Dimostrazione Cfr. [&make_named_href('', "node19.html#onl","[ON]")].
Il teorema di esistenza e unicità delle equazioni differenziali ordinarie ci dà il seguente risultato:
Lemma
1.3
Se esiste un intervallo I di 0 ed un'unica geodetica
tale che e
.
Dimostrazione Cfr. [&make_named_href('', "node19.html#onl","[ON]")].
Lemma
1.4
Siano geodetiche. Se esiste un numero
tale che
, allora
.
Dimostrazione Cfr. [&make_named_href('', "node19.html#onl","[ON]")].
Proposizione
1.5
Dato un vettore tangente esiste un'unica geodetica
tale che:
Dimostrazione Cfr. [&make_named_href('', "node19.html#onl","[ON]")].
D'ora in poi quando parleremo di geodetiche intenderemo sempre parlare di geodetiche massimali, se non specificato altrimenti.
Definizione
1.6
Una varietà differenziale S si dice geodeticamente completa o
semplicemente completa se ogni geodetica massimale è definita su
tutto .
Esempio
1.7
[Geodetiche in
ottenendo ]
Consideriamo
con la metrica cannonica lorenziana o euclidea. In
questo caso i simboli di Christoffel sono nulli e dunque l'equazione che
dà le geodetiche si riduce a:
con
e
costanti arbitrarie.
Immediata conseguenza è che le geodetiche non costanti di
,
considerato con la relativa metrica canonica, sono le rette.
Lemma
1.8
Sia una geodetica non costante. Una
riparametrizzazione
è ancora una geodetica se e
solo se h(t)=at+b.
Dimostrazione Cfr. [&make_named_href('', "node19.html#onl","[ON]")].
Lemma
1.9
Sia v un vettore tangente ad S, . Allora esiste un intorno
di
in TS e un intervallo I intorno a 0 tale che la
mappa definita da:
è ben definita e differenziabile.
Dimostrazione Cfr. [&make_named_href('', "node19.html#onl","[ON]")].
Proposizione
1.10
Esiste un campo vettoriale G in TS tale che se è la
proiezione canonica vale:
ovvero detto altrimenti esiste una biiezione tra le curve integrali (massimali) di G e le geodetiche (massimali) di S.
Dimostrazione Cfr. [&make_named_href('', "node19.html#onl","[ON]")].
Definizione
1.11
Se
tale che , sia
l'insieme dei vettori v in
tali che la geodetica inestensibile
è definita
almeno nell'intervallo reale [0,1]. La mappa esponenziale di S
in o è la funzione
.
Naturalmente è il più grande sottinsieme di
sul quale
può essere definita, ed è immediato che se S è
completo nel senso della def. 1.6, allora
.
Osservazione 1.12 Osservando l'equazione delle geodetiche (cfr definizione 1.1) si vede che deve valere:
e quindi si ha una corrispondenza tra le rette attraverso l'origine di
e le geodetiche di S passanti per o.
Proposizione
1.13
Per ogni punto o di S esiste un intorno di
0 in
per il quale la mappa esponente
è un
diffeomorfismo con
intorno di o in S.
Dimostrazione Cfr. [&make_named_href('', "node19.html#onl","[ON]")] pg. 70.
Definizione
1.14
Con riferimento alla proposizione precedente, se è
anche stellato, allora
è detto intorno normale di
o.
Proposizione
1.15
Se è un intorno normale di
, allora
esiste un'unica geodetica
da o in p tutta contenuta in . Inoltre vale
.
Dimostrazione Cfr. [&make_named_href('', "node19.html#onl","[ON]")].
Figura 1.2: Coordinate normali su S.
Della seguente proposizione riportiamo anche la dimostrazione dato che è fondamentale per sviluppare alcuni metodi di diagonalizzazione.
Proposizione
1.16
Sia S varietà differenziale bidimensionale, la sua
metrica, o un punto di S, allora per ogni intorno normale
di o esistono delle coordinate
tali
che soddisfano:
Le coordinate
.
costruite nella dimostrazione
sono dette coordinate normali.
Dimostrazione
Sia una base ortonormale per
, sia
la relativa base duale canonica. Consideriamo
e pongo
Dato che per la proposizione 1.13 è un
diffeomorfismo, le
sono ben definite e
è una carta per
S.
Se vale
, tenendo conto
dell'osservazione 1.12 possiamo scrivere:
e dunque
Prendendo
si ottiene
e quindi vale la (i). A questo
punto l'equazione delle geodetiche data dalla definizione 1.1
si riduce a
ed in particolare:
che implica sia verificata la (ii).
Esempio
1.17
Nell'esempio 1.7 abbiamo visto che la geodetica con velocità
iniziale .
è la retta
e quindi
Figura 1.3: Coordinate Iperboliche su
Proposizione
1.18
Con riferimento alla figura 1.3, se
===
===
definiscono nel caso lorenziano una parametrizzazione dei punti dei coni
mentre nel caso riemanniano
===
===
con , ed
è una base ortonormale di
,
scelto a piacere, le funzioni definite (funzione
definita) come
,
delimitati dalle rette (escluse):
è una parametrizzazione dei punti del
piano
con esclusione del punto 0. Inoltre, fissato un certo
le funzioni appena definite risultano invertibili su:
la semiretta dei numeri reali
positivi non nulli e
la semiretta dei numeri reali negativi, 0
compreso.
Dimostrazione
Il caso riemanniano è elementare, essendo le coordinate date da le
ben conosciute coordinate polari del piano. Per il caso lorenziano
dobbiamo far vedere che
,
è una
parametrizzazione dei punti dell'i-esimo cono escludendo le rette:
che nel caso lorenziano sono i sottospazi vettoriali di
contenenti i vettori di tipo nullo. Analizziamo solo il caso che ci
interessa maggiormente, il caso del cono costituito dai vettori di tipo
tempo, ovvero il cono di colore grigio indicato con I in figura
1.3, il caso del cono
è perfettamente analogo.
Dalla definizione si vede che è sicuramente continua e di
classe
su tutto
, dobbiamo solo mostrare che
all'interno del cono
è
invertibile. Per far questo prendiamo un vettore
contenuto in
e mostriamo che esiste un'unica coppia
per cui vale
Se vogliamo che la 1.2 sia verificata si deve avere:
Quindi ricavando si ottiene
Se v sta nel cono si deve avere che
e quindi
l'espressione che dà
è ben definita e di classe
su tutto
il cono
. Per quanto riguarda
si deve avere:
e dunque, tenendo conto che , e che
ha lo
stesso segno di
viene:
che è sul cono
.
Ora abbiamo gli strumenti necessari per dare la seguente definizione:
Definizione
1.19
Sia
===
===
Chiameremo una base ortonormale di
, o un punto
scelto a piacere di S, allora le mappature geodetiche iperboliche
(mappatura geodetica polare) sono le funzioni (funzione):
mappatura geodetica iperbolica temporale,
mappatura geodetica iperbolica spaziale e
mappatura geodetica polare.
Osservazione 1.20 Notare che l'osservazione 1.12 applicata alla precedente definizione ci dice
===
=== e dunque tenendo presente che in 0 la metrica di S è pari a quella lorenziana (euclidea) canonica e che l'accelerazione di una geodetica è nulla, si ha:
===
===
Figura 1.4: Coordinate Iperboliche temporali su S.
Proposizione
1.21
Se
===
===
allora le mappature geodetiche della definizione 1.19 sono
dei diffeomorfismi se ristrette a:
===
===
è un intorno normale del punto o di S, poniamo, con
riferimento alla figura 1.4:
Dimostrazione
Scelto intorno normale di o in S,
la proposizione 1.13 ci da che
è un
diffeomorfismo tra un intorno
di 0 in
e un
intorno
di o in S. La proposizione 1.16
afferma che scelto
esistono delle coordinate su
che producono una base ortonormale in
e quindi si può
applicare la proposizione 1.18. Da quest'ultima otteniamo
in particolare che che
(analogo discorso vale per
)
è un diffeomorfismo tra
e il cono
(bordi
esclusi) di figura 1.3 e dunque
,
restringendo
a
e
a
,
risulta composizione di diffeomorfismi, ed è a sua volta un
diffeomorfismo tra:
Infine se è un diffeomorfismo lo sarà anche la sua inversa
e
risulta essere una carta per S. c.v.d.
Il caso riemanniano è del tutto simile.
Proposizione
1.22
La metrica riscritta secondo le coordinate prodotte dalla mappatura geodetica
lorenziane
mentre con
ed euclidea
è della forma:
è della forma:
Dimostrazione
Dimostriamolo per , il secondo caso lorenziano e il caso
riemanniano sono perfettamente analoghi.
La situazione in cui ci troviamo è quella riportata in figura
1.4. Calcoliamo E tenendo conto dell'osservazione
1.20 e che le curve a costante sono le geodetiche:
e vale anche sempre per l'osservazione 1.20:
Calcoliamo F
quindi F è costante lungo le geodetiche. Inoltre è
costantemente 0, in particolare
è 0 e dunque dato
che come funzione F è definita su tutto
:
e dato che lungo le geodetiche è costante F risulterà nulla su tutto
.
Dato che non abbiamo fatto altro che un cambio di coordinate, la metrica dovrà essere ancora non singolare ed avere lo stesso indice, quindi deve essere:
Nel caso lorenziano non troviamo un vero e proprio intorno di o in cui
la metrica è definita ed in forma diagonale, ma piuttosto troviamo dei coni
con origine o che si sviluppano nel tempo o nello spazio. Se
vogliamo avere, ad esempio, un intorno di o che si sviluppi nel
tempo, ci basta prendere un intorno normale di o e un
punto
che stia su una qualsiasi geodetica di tipo tempo
passante per o e trovo le coordinate iperboliche centrate su p, in
questo modo
conterrà o e cosìho trovato l'intorno cercato.
L'unico problema per calcolare effettivamente le mappature geodetiche sta
nel trovare le geodetiche passanti per P. Questo problema e' difficile
da risolvere, ma numericamente dà origine a sistemi di
equazioni differenziali ordinarie che si sanno trattare e quindi non dà
problemi ottenere una approssimazione numerica di .